In questo breve articolo racconterò un’esperienza didattica positiva, progettata e realizzata in diverse classi delle Primarie e Secondarie di primo e secondo grado del Veneto. Proprio così, una stessa attività, seppur con gradi di difficoltà ed argomenti di volta in volta diversi, proposta a ragazzi che hanno dai nove ai diciotto anni di età e che frequentano scuole di diverso ordine e grado.

L’obiettivo che volevo raggiungere con queste attività didattiche svolte in primis durante il mio lavoro di insegnante e poi anche all’interno di alcuni percorsi di formazione che ho strutturato per altri colleghi, era quello di potenziare le abilità di progettazione e realizzazione di un testo scritto favorendo, nel contempo, una didattica inclusiva e laboratoriale (Seguiranno a breve altri approfondimenti su “Didattica inclusiva: di cosa si tratta?” e “Didattica laboratoriale: imparare facendo”).

Per molti studenti di diverse fasce d’età, progettare e realizzare un testo scritto rappresenta una sfida a volte davvero faticosa. Saper scrivere infatti richiede l’attivazione di processi cognitivi complessi e l’esercizio di numerose abilità e competenze.

Questa difficoltà vissuta dagli studenti di fronte al testo scritto rappresenta per gli insegnanti una grandissima e preziosa opportunità di lavorare insieme a loro sugli strumenti di cui è bene dotarsi per costruire e poi realizzare l’architettura di una narrazione.

Prima di raccontarvi nel dettaglio come realizzare questa attività di classe, è necessario essere d’accordo sulla cornice che dà un senso alla “fatica” che farete nel portarla avanti e dunque con la premessa di partenza: essere certi che ogni studente potrà fare e dare qualcosa che noi insegnanti e formatori non abbiamo ancora saputo vedere o sentire. In altre parole, la partenza positiva fa metà del viaggio.

Strumenti necessari per la realizzazione dell’attività:
Lavagna (con gessi, pennarelli o LIM)
Nel caso in cui si utilizzi la LIM è necessario aver installato un programma per realizzare mappe mentali (ce ne sono di gratuiti e molto efficaci ed efficienti)
Nel caso in cui si utilizzi una lavagna “vecchio modello” è sufficiente dotarsi di:

  • gessetti o pennarelli colorati
  • Post-it
  • Due o più scatole
  • Cartoncini colorati
  • Pennarelli da utilizzare su cartoncino

Organizzazione della classe:
Si lavora a gruppi di massimo 5 persone.
L’insegnante svolge la funzione di tutor, illustra chiaramente le attività, condivide le regole del gioco, supervisiona e monitora il lavoro dei ragazzi senza interferire. In altre parole, accompagna e favorisce silenziosamente (in punta dei piedi e senza strattonare) la nascita delle idee.
L’attività richiede 180 minuti di tempo.

Descrizione delle fasi di lavoro:

Fase 1: l’insegnante illustra ai ragazzi l’attività presentandola nel migliore dei modi e con entusiasmo, racconta di come la scrittura sia un mondo da scoprire e di come, per imparare a scrivere bene e a godere poi di ciò che si è scritto, sia necessario dotarsi dei giusti strumenti, proprio come fa un pittore quando dipinge, un idraulico quando ripara un rubinetto, un pilota quando guida. Mostra e spiega alla classe gli strumenti che verranno utilizzati. In seguito la suddivide in gruppi di cinque studenti l’uno, avendo l’accortezza di formare gruppi eterogenei ed equilibrati in modo da favorire una tutorship interna tra pari.

Fase 2: l’insegnante comunica alla classe la traccia sulla quale verrà progettato e realizzato il testo scritto (si può anche utilizzare un’estrazione). La scelta della traccia dipenderà dagli argomenti svolti nelle altre materie (creare collegamenti con la storia o con la geografia non sarebbe male), dalle tipologie di testo studiate in precedenza dalla classe (saggio breve, diario, lettera, testo argomentativo, etc) e dall’età dei partecipanti.

Fase 3: l’insegnante si avvale della collaborazione di uno studente al quale fa scrivere alla lavagna la traccia del testo (mi raccomando, breve!). Sempre allo stesso studente fa individuare e sottolineare, anche con l’aiuto della classe, le parole chiave che corrispondono alle richieste narrative della traccia. Fa poi disegnare la grande mappa del progetto testuale. La mappa sarà costruita in modo da avere la parola chiave che corrisponde alla traccia nella posizione centrale. Dal centro e in maniera radiale, come è solito fare per le mappe mentali, verranno disegnati alcuni rami di diversi colori. I rami saranno i seguenti: caratteristiche della tipologia testuale alla quale ci troviamo di fronte; parole di quel mondo e lessico specifico; introduzione; corpo del testo; conclusioni e riflessioni.

Fase 4: a questo punto l’insegnante consegna i post-it ai vari gruppi e chiede di scrivere alcune parole chiave per poter riempire i rami della mappa. L’obiettivo è di scrivere una parola per post-it e almeno cinque parole per ramo. L’insegnante coglie l’opportunità per rispiegare velocemente alcune caratteristiche centrali della tipologie testuale che la traccia richiede di realizzare e, nel caso in cui si tratti di una cronaca, di un testo argomentativo riguardante l’attualità o di un saggio breve, consegna ai ragazzi alcuni materiali fruibili, gustosi e semplici sull’argomento da trattare (materiali scritti, video da proiettare o immagini stampate che possano ispirare i ragazzi nel generare idee). Nel caso in cui sia un argomento personale, non è necessario.

Fase 5: i ragazzi lavorano, leggono, si confrontano, chiedono chiarimenti all’insegnante che è pronto a sostenerli rispiegando anche cento volta cosa c’è da fare.

Fase 6: un rappresentante per gruppo si avvicina alla lavagna e, insieme all’insegnante, sistema i post-it vicino al ramo corretto. Per ogni post-it si chiede al rappresentante del gruppo di esplicitare la parola chiave e il motivo per cui è stata scelta e poi si procede con un confronto aperto con la classe. Per esempio: “Questa parola chiave/idea è buona. Siete sicuri che vada messa proprio nell’introduzione o andrebbe meglio nel corpo del testo?”. La mappa si riempie di idee, lessico specifico, caratteristiche testuali. Ogni studente la ricopia sul quaderno utilizzandolo in senso orizzontale (favorisce l’ottimizzazione del campo visivo).

Fase 7: tenendo la mappa sottocchio, ogni gruppo inizia a scrivere il testo seguendo i vari rami ed accertandosi di rispettare le regole della tipologia testuale richiesta e di utilizzare il lessico specifico riportato nel ramo “Parole di quel mondo e lessico specifico”. Ognuna di queste parole speciali verrà scritta su un cartoncino colorato ed inserita in una scatola del lessico che la classe potrà utilizzare anche in seguito. La stessa cosa è da farsi con i connettivi testuali.

Fase 8: ogni studente avrà il compito di concludere il testo per casa.

Che altro dire? Buon divertimento!

Bibliografia breve di riferimento

Buzan T., 1993, The Mind Map Book, New York, Penguin Books.
Cisotto L., 1998, Scrittura e meta cognizione, Centro Studi Erickson, Trento.
Cisotto L., 2006, Didattica del testo. Processi e competenze, Carocci, Roma.
Cisotto L., 2014, Scrivere testi in 9 mosse, Centro Studi Erickson, Trento.
Ferraboschi L. e Meini N., 2002, Produzione del testo scritto. Tecniche di facilitazione e esercizi guida per la stesura di testi. Livello 2: Dalla frase al testo, Centro Studi Erickson, Trento.