A chi vi state rivolgendo?
Chi è il vostro interlocutore?
Prima di iniziare a scrivere sarebbe bene porsi queste due domande. Un testo può essere avvincente e ben scritto, ma se non tiene conto del lettore sarà poco efficace.
Riflettere sul nostro potenziale interlocutore, in questo caso sul lettore, non è solo una questione di registro, di termini utilizzati e di tipologia di testo (ricordiamo che esistono almeno quattro tipi di testo ai quali dedicheremo attenzione nei prossimi post dedicati alla scrittura: narrativo, persuasivo/argomentativo, informativo, quotidiano/funzionale).
Pensare a chi vi leggerà significa riflettere e mettersi nei panni dei vostri lettori, provare ad immaginarli. Individuare il vostro potenziale pubblico dovrebbe essere la fase che precede ogni buona scrittura.
Sforzarsi di ri-conoscere il vostro lettore darà valore al testo perché:
- vi aiuterà a trovare il modo migliore di comunicare le vostre idee;
- vi accompagnerà nella scelta del tipo di scrittura da utilizzare;
- faciliterà la scelta degli argomenti da approfondire.
Facciamo insieme un esercizio molto semplice. Prima di iniziare a scrivere, chiedetevi se le persone a cui vi rivolgete fanno parte di un gruppo che conoscete bene (per esempio la famiglia o gli amici più stretti), che conoscete poco (per esempio i vicini di casa o le persone che incontrate una volta alla settimana in palestra) oppure che non conoscete affatto (per esempio persone che non avete mai incontrato e con cui non avete mai parlato).
Tenere conto di chi vi leggerà sembra una cosa banale e proprio per questo, spesso, viene data per scontata, producendo effetti a metà tra il comico (quando va bene) e il disastroso (quando va male).
Inoltre, il messaggio contenuto all’interno del testo faticherà ad arrivare se non vi metterete in ascolto del vostro lettore prima di procedere con la scrittura.
Chiedetevi:
- Chi è?
- Cosa pensa?
- Cosa gli piace?
- Come trascorre la sua giornata?
- Che codici utilizza per esprimersi?
Se è vero che – come dice Robert Cialdini, psicologo statunitense esperto in tecniche di comunicazione e persuasione – il significato della comunicazione sta nella risposta che si ottiene, prima di scrivere e prima di parlare, sarebbe bene allenarsi ad ascoltare.
Un buon punto di partenza è praticare l’ascolto attivo – tema a cui ho dedicato un post sul web magazine In-Formazione – che, contrariamente a quanto si pensa, è un’attività molto utile anche per la scrittura, oltre che per le interazioni faccia a faccia. Per far sì che il messaggio arrivi a destinazione, è necessario inter-agire, nel senso di entrare in relazione. È necessario porsi delle domande sul nostro interlocutore e parlare la stessa lingua, o perlomeno condividere un codice simile.
Che aspettate? Fate la valigia e, prima di prendere foglio e penna, esplorate gli universi dei vostri lettori… potrebbero riservarvi sorprese incredibili!