Prima di dedicare del tempo alle parole chiave che vi ho suggerito nel precedente post sulla tesi di laurea, è bene fare un’altra piccola parentesi introduttiva, piccola ma molto importante.

La tesi di laurea, oltre a rappresentare un’opportunità per costruire un ponte che porta al futuro, è un momento impegnativo, una sfida in piena regola.

Tuttavia, se le regole del gioco vi saranno chiare fin dal principio, vi sarà più facile giocare e vi sentirete meno spaesati di fronte a stati d’animo ed emozioni che potrebbero rallentarvi o farvi vivere negativamente questo momento importante. Tenere sotto controllo l’ansia non è certo una passeggiata, ma potrete comunque provarci, sentendovi parte di un’avventura che hanno vissuto e stanno vivendo in tanti.

Immaginatevi di scendere in campo per una partita: appena prima di entrare in campo è normale provare tante emozioni, tutte insieme. Non vedete l’ora di mettere in pratica ciò che avete imparato e, nel tempo, perfezionato; sentite l’emozione di chi sta per fare qualcosa di unico e, allo stesso tempo, una parte di voi è un po’ impaurita, quasi disorientata, perché pensa di non essere abbastanza allenata o che l’avversario da vincere sia troppo forte.

Scegliere un argomento per la tesi di laurea chiama in causa le stesse emozioni: voglia di farcela, desiderio di dimostrare le proprie competenze, preoccupazione rispetto a ciò che vi verrà richiesto, disorientamento di fronte ad una cosa che non avevate mai fatto prima e che vi chiede di interagire con persone nuove, probabilmente più preparate di voi.

Riprendendo la metafora della partita, una volta scesi in campo e passati i primi minuti di gioco, il resto perde importanza e vi trovate completamente assorbiti dalla performance e da ciò che accade in campo, come dentro ad una bolla.

Anche nella stesura della tesi questo è il momento più incredibile: vi sentirete parte di un progetto, gli starete dando vita e respiro. Ed ecco che troverete la strada, inizierete a percepire un certo sollievo, recupererete la spinta che credevate smarrita sotto una montagna di carta e di libri e la bussola vi segnalerà finalmente il modo per arrivare alla fine della strada, offrendovi l’energia per compiere imprese che pensavate impossibili. Esattamente come in campo, è il momento in cui si crea, in cui si dà corpo e voce alla visione.

Finito questo momento, come in una parabola, si scende nuovamente. Questo accade perché dare corpo e voce alla visione costa molta energia e vi sentirete in parte svuotati.

Ora è giunto il momento di mettere in condivisione il vostro lavoro… succeda quel che succeda! Arriverà un riscontro: nel caso della partita sarà la vittoria o la sconfitta, nel caso della tesi sarà la promozione o la bocciatura del lavoro che avete svolto.

Non preoccupatevi, in questa fase sono in tanti ad essere “una frana”. È qui che è necessario fare un lavoro su voi stessi: fermatevi un istante a respirare e recuperate l’energia. In questa fase, è importante riuscire a riconoscersi di aver fatto abbastanza e bene, al di là del primo risultato ottenuto. Può essere utile avere vicino persone che vi aiutino a ricordare tutte le vette scalate, piccole o grandi che siano.

Per quanto riguarda la tesi di laurea, l’ultima parola spetta proprio ai docenti – per usare un linguaggio caro all’etnografia, i nativi dell’accademia. Toccherà al vostro tutor prima e alla commissione poi giudicare la bontà del vostro elaborato.

A questo proposito, vorrei darvi alcuni consigli – da chi è stata un bel po’ di tempo dietro le quinte di questo palcoscenico – per gestire al meglio il groviglio di emozioni che vivrete quando intraprenderete la sfida della tesi di laurea:

1.Siate consapevoli che siete voi i massimi esperti di ciò che avete scritto, è una vostra produzione e la conoscete bene, meglio di chiunque altro.

2.Tenetevi pronti alle critiche costruttive, in un lavoro che tende all’eccellenza non è quasi mai buona la prima. Ogni vostro interlocutore indosserà i suoi occhiali e vi porterà un pezzo della sua realtà; il consiglio è quello di tenere la rotta, pur mostrandovi disponibili alla riflessione: siete voi i capitani della vostra nave.

3. Siate consapevoli e sereni di fronte ai punti deboli della vostra tesi: conoscerli tutti fino in fondo e chiamarli per nome aiuterà a minimizzarli, lavorandoci senza ansia; inoltre, quando altri interlocutori ve li faranno notare, in sede di correzione o di esame, sarete preparati e il colpo sortirà effetti meno catastrofici.

4. Siate dei buoni comunicatori: tenete conto di chi è il vostro interlocutore. Una tesi di laurea è un documento redatto per una commissione. Lo si può rendere più gustoso in mille modi, utilizzando immagini, infografiche, narrazioni, la vostra creatività e passione, ma deve assolutamente avere un impianto teorico solido. Non dimenticate che, come in una partita, siete tenuti a dimostrare di conoscere le regole de gioco, ovvero quanto conoscete le lenti che avete utilizzato nel processo di interpretazione dei contenuti. In altre parole, tutte quelle citazioni e tutte quelle note che vi sembrano tanto noiose sono lo scheletro della vostra creatura e rappresentano una scialuppa di salvataggio pronta ad ospitarvi in caso di difficoltà.

In poche parole, riscaldatevi e scendete in campo. Giocare una partita è molto più divertente che osservarla… anche se può capitare di avere qualche imprevisto. Stop all’ansia dunque, respirate e andate avanti!