Mentre scrivo questo post mi rivedo nove anni fa a qualche mese dalla consegna della tesi: viaggi in treno alla disperata ricerca di un relatore che mi ascoltasse, scartoffie da presentare in segreteria, orari e scadenze da rispettare.

Spesso il momento della stesura della tesi di laurea si trasforma in una grande accozzaglia di burocrazie da onorare, ma non può e non deve rappresentare solo questo. Se rovisto meglio all’interno della mia memoria, infatti, la tesi di laurea è stata soprattutto un’occasione per mettere nero su bianco un mio progetto, per creare relazioni importanti tra quanto imparato durante gli anni dell’università e una mia personale interpretazione della realtà.

Dal mio punto di vista, ogni tesi è un ponte: un collegamento tra il prima e il dopo, un “rito di passaggio” – per dirla con le parole di Arnold Van Gennep (un famoso antropologo che si è occupato di rituali) – che ci aiuta a traghettare le nostre conoscenze nel domani.

Per nutrire a dovere il vostro progetto di tesi, immaginatevi nel futuro. Avete capito bene, salite all’interno della vostra macchina del tempo e fate un’incursione nel domani, stile Ritorno al futuro – conoscete questo film o siete troppo giovani? Se non ne avete mai sentito parlare, è tempo di mettervi seduti comodi con una bella ciotola di pop-corn a portata di mano. O se preferite e siete tipi più classici, vestite i panni dell’usuraio Scrooge (Canto di Natale, Charles Dickens) e fatevi accompagnare direttamente nel futuro dal vostro angelo personale. Come vi vedete? Cosa vi piacerebbe fare? A parte vacanze, viaggi e dormire… ovviamente.

Dedicare del tempo alla vostra rappresentazione futura vi aiuterà a nutrire la giusta intuizione. Costruire un progetto di tesi infatti è un’opportunità per mettere radici nel vostro futuro: il futuro che vi piacerebbe provare a realizzare.

Facciamo un esempio. Una volta laureati vi vedete all’interno di una redazione giornalistica? Allora perché non dare corpo ad un progetto di tesi sulla sfera pubblica? Questo vi aiuterebbe a vivere la quotidianità della sfera professionale che vi interessa e, nel contempo, vi consentirebbe di mettere nella vostra cassetta degli attrezzi competenze e informazioni utili. Se l’argomento vi intriga, potete prendere spunto dagli articoli che ho scritto sulla sfera pubblica e il sensemaking.

Il momento in cui deciderete l’oggetto della vostra tesi sarà un passaggio fondamentale: datevi un’opportunità per soddisfare la vostra curiosità, per saperne di più in merito ad una questione che realmente vi interessa e che potrebbe esservi utile come ponte con il mondo del lavoro.

E una volta scelto il tema? Che si fa?

1. Elaborate una mappa del progetto, dettagliata ma aperta ai nuovi possibili sviluppi. Per saperne di più su questo argomento, potete leggere il post che ho scritto per il web magazine In-Formazione.
2. Trovate un tutor che vi accompagni: come presentarsi? Come farsi ascoltare?
3. Raccogliete del materiale bibliografico e sul campo (nel caso in cui si tratti di una tesi di ricerca).
4. Organizzate e scrivete la tesi.
5. Riflettete sullo stile da adottare.
6. Cercate di sopravvivere positivamente alle scadenze e alle indicazioni editoriali del vostro ateneo.

Non temete, sarete perfettamente in grado di farcela, è sufficiente avere un po’ di metodo, tanta passione e un pizzico di buona volontà. La tesi è il VOSTRO progetto e questo la rende unica e irripetibile: per una volta, sarete voi gli esperti, quelli che ne sanno di più… la state scrivendo con le vostre mani!!!

Nelle prossime settimane, metterò a punto un post per ognuna di queste fasi. Ci sarà da divertirsi!